venerdì 17 febbraio 2017

Dimmi come mangi e ti dirò che amante sei. Mica vero…


Sharing…non sempre economy. Mi scrive  Donatella:  “ci ho provato anche io con la condivisione. Che bella idea: io detesto cucinare e mi sono fiondata last minute su una piattaforma di sharing food . Ho trovato il menu adatto e la location in città più comoda e consona al mio stile”. Poi Donatella prosegue parlando del suo vestito (elegantissima, direi, ma forse neanche molto pratica visto che la sua mise in lungo di seta con corpetto di velluto - mi scrive - è rimasta impigliata nelle gambe delle sedie in midollino che campeggiavano intorno alla tavola), del cibo e dei commensali. Ed ecco, poi, la fatidica domanda, il quesito che occhieggiava dietro il midollino: “Miss, ma è possibile che un uomo dall’aspetto ascetico, che mangia con la frugalità di un monaco (in effetti non capisco che sia venuto a fare a una serata conviviale), abbia poi una voracità sessuale pazzesca?”, mi chiede la Dona. E conclude: “nella mia esperienza ho sempre notato che cibo e sesso vanno a braccetto, e che raramente un maschio inappetente a tavola poi si rivela un gran compagno di scorribande erotiche”. E brava Donatella. Sharing food and sex. Almeno, così mi pare di intuire. Il commensale è passato dalla tovaglia alle lenzuola… Non male. Che dire, amica mia? E’ vero che si è soliti attribuire a una certa svogliatezza a tavola anche uno scarso appetito nei confronti del sesso. Ma, dopo tutto, sono cliché. Luoghi comuni. Non sempre il crapulone è anche un amatore da urlo. Anzi: egli consuma la sua oralità soltanto nel cibo, e si esprime in modo “elementare”. Poi sì, è vero pure che lo schifiltosetto, l’astemio totale, il nevrotico gastronomico talvolta non manifesta molta creatività porno, rigido e controllato com’è. Ma si sta generalizzando. Anche perché scusa, Donatella, magari l’inappetenza del tuo commensale era solo dovuta al fatto che non gli piaceva la cucina. In effetti non hai scritto come è stata davvero la cena. A parte il menu dichiarato, hai mangiato bene? Non tutte le esperienze di sharing riescono con il buco (ohi, che involontaria battuta. Grossier, accipicchia). Se leggi il libro Condividi lo sai…
Quindi rallegrati: l’asceta poteva non aver gradito il cibo, oppure il tuo simil Ghandi era un esperto gastronomo in incognito che si è limitato solo ad assaggiare. Altro che frugalità. Chissà quante cene si sarà dovuto beccare per poi scrivere le recensioni. (Tranquilla, non saranno finite tutte nello stesso modo. Almeno spero). Insomma, alla fine che ti importa?  Ti sei divertita e hai fatto una esperienza eccitante  e che ti ha decisamente sorpresa: cosa vuoi di più dallo sharing?
Ti abbraccio. Tua Miss Tress Moon

Ps: però me lo devi scrivere. Cosa hai mangiato?


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